Ubriachi come uccelli
E si correva
dietro un’arancia marcia
la si calciava
in una notte di Aulla
ed era il tempo
che non ci si capiva,
ma che questo bastava:
bastavano venti anni,
un borgo medievale,
una donna già comandantessa,
la sicurezza di un presente
che era il solo presente
e di un futuro
che non ci avrebbe visti adulti.
E se qualcuno gli avesse detto
a quei due ragazzi stupendi
che si cresceva,
che si cambiava,
loro gli avrebbero riso in faccia
ubriachi come uccelli
dietro un’arancia marcia. (1561)